(Intervista a V-M de ELENA STANCANELLI – La Repubblica lunedì 30 luglio 2012)
Mi piacerebbe riuscire a rendere con le parole tutti quei silenzi. Il modo in cui, alla fine di una frase, Enrique Vila-Matas si fermava e mi guardava senza parlare, con i suoi occhi grandissimi. E quando finalmente mi decidevo io a dire qualcosa, lui mi interrompeva e, dal profondo del suo semplice stare, mi diceva una cosa sublime. Non si deve mai tornare su una storia d’amore finita, per esempio. Perché se ti volti indietro, se rifai la strada al contrario la prima cosa che incontrerai, di quell’amore, è la sua morte. Nato a Barcellona nel 1948, Vila-Matas ha scritto saggi, romanzi e racconti. È uno scrittore che scrive di letteratura anche quando racconta il mondo, che non conosce ilpeccato di realtà. Nel salotto di un albergo elegante, mentre fuori il caldo bruciava la città, gli ho chiesto di parlarmi d’amore.